Un torrente con la T maiuscola dovrebbe avere una serie di peculiarità richieste dai pescatori: acqua pulita, pescosità di buon livello, biodiversità. C’è un torrente in Trentino che possiede queste e tante altre caratteristiche. Non a caso, è spesso teatro di competizioni di altissimo livello organizzate dalla FIPSAS per decretare i campioni italiani ed internazionali di spinning. Parlo del Noce, tra i più importanti torrenti della provincia di Trento, che attualmente è sotto i riflettori per l’ottima gestione di tre associazioni (Pescatori Solandri, Pescatori Val di Non e APDT), le quali hanno saputo valorizzare un corso d’acqua meraviglioso con iniziative specifiche per pescatori locali e turisti. Inoltre, il Noce è un fiume che amo particolarmente. È il locus amoenus in cui è ambientato il mio romanzo, che racconta una storia d’amore tra un pescatore ed una donna conosciuta proprio lì, in riva al Noce in una mattinata di giugno, quando il torrente è al massimo del suo splendore.
Il Noce è tra i più importanti torrenti del Trentino. Sorge in Val di Pejo, attraversa la Val di Sole e la Val di Non. È sbarrato, genera la Diga di Santa Giustina, poi il Lago di Mollaro, e prosegue il suo cammino fino a raggiungere la piana Rotaliana, immettendosi nell’Adige. Durante il suo tragitto, il Noce cambia frequentemente carattere: è dapprima veloce, irruento, poi la sua forza è mitigata dalle pendenze della Val di Sole, dove comunque mostra velocità e ottima portata d’acqua. Dopo la Diga di Santa Giustina perde vitalità, per trasformarsi in un torrente tipico di pianura, con sponde larghe, ben accessibili e abbastanza comode. Le prede tipiche sono la trota marmorata, la trota fario e gli immancabili ibridi. Segnalo altresì la presenza di temoli e barbi, particolarmente presenti nel tratto finale. Il pesce di taglia non manca e può certamente svilupparsi, vivendo in cattività.
Il regolamento del tratto consigliato è alquanto semplice. La gestione è della APDT di Trento, quindi il permesso giornaliero ha un costo di 20€ (è possibile ottenerlo anche senza licenza di tipo B). La zona D1 e DK (solo no-kill) si trova dopo il Ponte della Rocchetta, lambisce Mezzolombardo e Mezzocorona. Apre alla prima domenica di marzo e chiude il 30 settembre. La zona D2 è più in avanti e ha l’apertura fissata alla prima domenica di febbraio, mentre la chiusura è sempre al 30 settembre. Si possono impiegare le esche naturali ed artificiali. È consentita la soppressione di 4 capi di trote (massimo 2 trote marmorate al giorno), mentre per coloro che pescano in regime no-kill è prevista la pesca con le sole esche artificiali, dotate di amo singolo senza ardiglione. Il Noce è aperto anche nel mese di ottobre, nel tratto che va dal ponte delle Chiusine fino alla foce con l’Adige. Si pesca solo a mosca e spinning, in modalità no-kill. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Consiglio di chiedere conferma contattando la Apdt di Trento ai seguenti recapiti: info@apdt.it oppure 0461.930093.
Il Noce è un corso d’acqua imprevedibile. In alcuni giorni presenta una portata d’acqua notevole, mentre in altri sembra un torrente in secca improvvisa. Ciò dipende dall’acqua rilasciata dalla Diga di Santa Giustina e dalla Centrale di Mezzocorona. Consiglio di approcciarsi al Noce partendo dallo spinning, con una canna con azione 5/25 o 10/30, perché spesso è necessario lanciare e recuperare cucchiaini o artificiali di peso superiore ai 9/12 grammi. Seguirà un mulinello taglia 2500/3000 imbobinato con un buon 0,20/0,22. Chi ama la pesca al tocco dovrà necessariamente munirsi di una teleregolabile di 8 o 10 metri, con azione rigida, in grado di lanciare e gestire pendolini o pallini di piombo da almeno 15/20 grammi, che si muoveranno liberamente seguendo la corrente. Obbligatori i cosciali o i waders: l’azione di pesca si svolge spesso immersi in acqua, a metà, tra una sponda e l’altra.
Sul tratto D2 possono verificarsi pericolose piene, da un momento all'altro. Ciò deriva dal rilascio improvviso di acqua dalla centrale di Mezzocorona. Prima di pescare a piede bagnato, assicuratevi di monitorare il livello dell'acqua. Potrebbe salire in meno di qualche minuto anche di più di un metro, creando una situazione di pericolo estremo.
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