Tra i più rinomati spot del Trentino c’è un torrente, la cui fama varca le alpi e raggiunge il resto d’Italia. È stato spesso oggetto di report di pescatori sparsi nell’internet, di filmati con le più blasonate televisioni di settore e, un tempo, il suo nome è apparso anche negli scritti di un giornalista, Mario Albertarelli, che viveva un rapporto simbiotico con le acque del torrente. Sto parlando dell’Avisio, un corso d’acqua che ha origine dalla Marmolada e percorre vorticosamete la Val di Fassa, la Val di Fiemme, la Val di Cembra e sfocia nell’Adige, a Lavis, dopo aver disegnato valli ripide e avventurose. Il tratto dell’Avisio, oggetto dell’itinerario consigliato, è quello intermedio e finale. Offre ottime opportunità per il pescatore moderno, che desidera confrontarsi con lo spinning, con la trota-torrente o con la pesca a mosca. Oltre a peculiarità prettamente alieutiche, l’Avisio vanta panorami mozzafiato, che lo rendono perfetto per esplorazioni naturalistiche, alla ricerca di emozioni tipiche dello Yosemite Americano o dei fiumi Canadesi, con cui condivide parecchi tratti somatici, nonostante si trovi in un altro continente.
Il tratto intermedio dell’Avisio presenta esemplari di trota marmorata e fario, con pezzature medie che vanno dai classici 20/25 centimetri fino a raggiungere e superare i 50 centimetri. Le acque sono particolarmente pregiate, pulite, fresche e di buona portata durante tutto il periodo dell’anno. Nei tratti di Faver e Segonzano, l’Avisio ha le classiche caratteristiche del torrente di montagna, seppur ampio e con rapide, correntine, pozze larghe. Giunto a Lavis, invece, cambia carattere: è meno ripido, scende lentamente, cresce ancor più di ampiezza, ospitando barbi e cavedani che sguazzano armoniosamente con grosse trote fario e qualche marmorata.
Le zone di riferimento che consiglio per un facile approccio all'Avisio sono le CP3, Riserva San Giorgio (ex Big Fish) e CP4, in concessione alla ADPT, che si trovano tutte in Val di Cembra. La pesca è aperta dalla prima domenica di febbraio fino al 30 settembre. Ad ottobre si pesca solo nel basso Avisio, in regime no-kill, con apposito permesso speciale. Per pescare è necessario essere in possesso di un permesso giornaliero (reperibile anche senza licenza di tipo B), dal costo di 20€, reperibile nei negozi di pesca a Trento, oppure dai punti vendita convenzionati. Il permesso consente di trattenere (zone CP3 e CP4) fino ad un massimo di 5 capi di trota, pescando con esche naturali, oppure con esche artificiali. In zona Riserva San Giorgio - Ex Big Fish (dove si accede su prenotazione), invece, il regolamento è differente: la presenza di pesce di taglia superiore implica maggior rispetto per il territorio, quindi si può pescare in no-kill o, al massimo, sopprimere 1 capo di massimo 50 centimetri. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Consiglio di chiedere conferma contattando la Apdt di Trento ai seguenti recapiti: info@apdt.it oppure 0461.930093.
Personalmente ho affrontato l’Avisio sia a spinning, sia con la classica pesca al tocco. Nel periodo invernale o inizio primaverile, la pesca al tocco sembra essere la soluzione migliore. Le trote sono voraci, aggressive, ed apprezzano un boccone succulento sull’amo, come un doppio innesco di camole o un bel vermone che scodinzola liberamente alla mercè della corrente. Con l’arrivo delle belle giornate, e con una condizione d’acqua meno pressante, è bene approfittarne tentando la fortuna a spinning. Una canna di 2,10/2,40 metri, con una potenza tra 5 e 25 grammi è l’ideale. Cucchiaini di taglia 6/12 e minnow daranno giuste soddisfazioni, e potranno essere impiegati pressoché ovunque.
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