La pesca con la canna fissa è una tecnica dal fascino ammaliante. Un ritorno alle origini, a quando eravamo bambini ed abbiamo iniziato a pescare con i nostri genitori, o i nostri nonni. Vi ricordate? Trovare uno spot dove poter pescare decine e decine di pesci con la telescopica fissa, magari in un contesto naturalistico d'eccezione, con acque cristalline e sponde verdeggianti, sembra essere quasi impossibile, se non in Trentino. Anni fa, durante un pomeriggio di mezza estate, sono andato alla scoperta del Lago di Ledro, che si trova nel versante occidentale della provincia di Trento. Un'occasione concepita più per una gita assieme a mia moglie che per una vera e propria pescata. Dinanzi a tanta bellezza naturalistica non ho saputo resistere: ho aperto il baule dell'auto ed ho tirato fuori la canna da spinning. Ho acquistato il permesso giornaliero e, in meno di qualche minuto, ero già a pesca. Il risultato? Scopriamolo assieme! Vi anticipo solo che, da allora, cerco di pescare almeno 4 o 5 volte all'anno nel Lago di Ledro, perchè è uno spot che merita tanto, tantissimo.
Il lago di Ledro è un lago di origine alpina, e sorge ad ovest del Lago di Garda. Si trova ad un'altitudine di circa 650 metri, quindi ha un clima freddo d'inverno e mite (piuttosto piacevole) d'estate. Le sponde sono abbastanza regolari, anche se abbastanza infrascate in alcuni punti e di difficile accesso. Tuttavia l'ambiente è discretamente antropizzato, quindi gli spot di pesca non mancano e si può anche parcheggiare l'auto comodamente a pochi passi da noi, nelle aree di parcheggio ben definite. Le due zone dove si pesca agevolmente si trovano nei pressi delle Palafitte e presso la sponda di Pieve di Ledro. In questo punto ho pescato più e più volte, ambientando anche diversi servizi fotografici di pesca al colpo in Trentino. Le acque color smeraldo ospitano flotte di cavedani, scardole, gardon, carpe, tinche, bottatrici, persici e lucci. È uno spot perfetto per la classica pesca al colpo all'italiana o alla francese, con lunghe canne fisse e roubaisienne. Rende anche molto bene per lo spinning al persico, pesce che raggiunge anche dimensioni ragguardevoli e può essere ricercato sia da riva, sia dalla barca.
Il lago è in gestione all' Associazione Pescatori Dilettanti della Valle di Ledro. Si pesca tutto l'anno e il lago, onestamente, credo non ghiacci mai completamente. Quasi tutta la superficie è pescabile. Le zone di bandita di pesca sono ben segnalate, e ricadono nella zona archeologica, nella foce del torrente Messangla e in prossimità della località "Presa". Il permesso giornaliero ha un costo di 8€ mentre quello settimanale costa 20€ (in entrambi casi, i permessi sono reperibili anche senza licenza di tipo B). Il regolamento consente la pesca con mais, bigattini (50 grammi al giorno), lombrico ed altre esche naturali. La pasturazione è ammessa per le sole sostanze vegetali, con un limite massimo di 500 grammi giornalieri (le fiondate di bigattini sono vietate!). Si pesca anche in notturna, dal 1° luglio al 30 settembre ed è consentita per carpe e anguille. Non ci sono particolari restrizioni per lo spinning: siliconici, cucchiaini e minnow sono in regola. Il limite massimo di catture di persici è fissato a 30, per i lucci 3 e per i salmonidi 5. I controlli sono particolarmente frequenti e le sanzioni decisamente severe. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Contattate l'ufficio turistico della Valle di Ledro allo 0464-591222 oppure inviando una mail a info@vallediledro.com.
I patiti della pesca al colpo potranno sfoderare lunghe canne fisse di 8, 9 o 10 metri, ad azione fiorentina o medio-rigida, ideali per lenze sottili. Potranno contare sulle sponde che degradano dolcemente e consentono di pescare attrezzati di panchetto, pedana, ombrellone, ecc. Il pascolo del pesce (principalmente ciprinidi) avviene a tiro di canna, su fondali di 6/7 metri. Suggerisco di impiegare travi dello 0,14/0,16, galleggianti da 2 grammi e spallinata in un metro o un metro e mezzo di lenza, seguiti da un terminale di trenta centimetri al fine di donare una certa naturalezza all'esca. Si può provare anche a pescare all'inglese, a 25/30 metri di distanza, con galleggianti piombati di 6/8 grammi: la risposta di scardole e gardons è quasi certa, mentre per i cavedani occorre sicuramente pasturare con appositi sfarinati e avere un po' di pazienza perchè sono particolarmente sospettosi. Qualora decideste di pescare a spinning, concentratevi sui persici. Sono numerosi, di taglia interessante e molto combattivi. Gli inseguimenti avvengono fin sotto riva. Non è raro, infatti, ingannarli recuperando piccoli minnow, cucchiaini dai colori sgargianti o esche siliconiche. Attaccano con veemenza e partono verso il largo, dando vita a combattimenti emozionanti, specie se condotti con canne finesse di massimo 2 metri, con azioni 0.5/5 grammi.
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