Ho la fortuna di vivere a meno di cento metri da un torrente. Ci incontriamo quasi tutti i giorni ed è ormai un amico silenzioso, che mi fa compagnia durante l'anno regalandomi ottime uscite di pesca. Ho scelto di conoscerlo approfonditamente e di approfittare dei suoi inviti in ogni suo tratto, dalla foce alle sorgenti. Dopo aver fatto amicizia, ho preso la decisione di divulgare le sue peculiarità raccontando tutto il mio sapere, parola per parola. Vi presento il torrente Fersina: "Fersina Creek", come sono solito chiamarlo, in onore di Hemingway e delle sue eroiche imprese di pesca sportiva. Il Fersina rappresenta una palestra ideale per tutte le tecniche di pesca. Spesso sottovalutato, bistrattato dalle amministrazioni che lo lasciano senz'acqua, il torrente Fersina resta comunque un importante corso d'acqua nel cuore del Trentino. Andrebbe provato almeno una volta, durante una vacanza di pesca in Trentino o semplicemente per un'uscita in acque meno conosciute, ma non per questo meno pregiate.
Il Fersina è un corso d'acqua che nasce in Val dei Mocheni e sfocia nel fiume Adige, a Trento. Durante il suo percorso ha una metamorfosi piuttosto netta: alveo ridotto, con poca portata e pendenza abbastanza accentuata. Man mano che percorre la Valsugana si ingrossa, diventa un torrente vero e proprio segnando il territorio con vallate dal valore paesaggistico ineccepibile. Giunto a Pergine modifica nuovamente il suo aspetto, trasformandosi in un torrente collinare, disegnando ampi meandri e muovendosi pigro tra i boschi. A Trento muta ancora, creando avventurose correntine in canyon meravigliosi, affascinanti, dal fascino particolare. L'esempio più famoso è la Cascata dell'Orrido, attrattiva turistica cittadina, con cui il Fersina salta di 40 metri generando una cascata impressionante. Infine, arrivato nel tratto cittadino, il torrente è "ingabbiato" da argini artificiali e cannucce palustri fino all'incontro con l'Adige. La biodiversità del Fersina ha consentito comunque di mantenere un'ottima varietà ittica: trote marmorate, trote fario, trote iridee, barbi e cavedani (nell'ultimo tratto) sono gli abitanti comuni del corso d'acqua.
Le associazioni che hanno in gestione il torrente Fersina sono 2: l'Associazione Pescatori Fersina e Alto Brenta e l'APDT di Trento. I regolamenti sono leggermente diversi per quanto riguarda le zone a regime ordinario, sia le zone No-Kill. In tutta la Valsugana e fino al confine con la città di Trento (entrambe ricadenti nel territorio dell'A.P. Fersina Alto Brenta), si pesca tutti i giorni eccetto il venerdì, dalla prima domenica di marzo fino al 30 settembre. È possibile trattenere fino a 5 salmonidi al giorno, compresa 1 marmorata e 1 ibrido di trota. Nella zona No-Kill, dal ponticciolo del laghetto di Canezza fino a monte per 700 metri, si pesca solo a mosca ed è vietato trattenere qualsiasi tipo di pesce. Il permesso giornaliero ha un costo di 12€. Dallo "scivolo Cantaghel" (al confine col territorio di Trento) si passa in acque APDT, che hanno lo stesso periodo di apertura. È stata istituita una zona a regime ordinario, che consente di trattenere fino a 4 salmonidi al giorno, e una zona a regime No-Kill per pescatori a mosca e spinning. Il primo tratto arriva fino alla cascata di Ponte Alto, mentre il secondo parte dalla cascata e giunge fino alla foce col fiume Adige, dove c'è un divieto di pesca per gli ultimi 150 metri. Il permesso giornaliero ha un costo di 20€. La licenza di tipo B non è obbligatoria, infatti i permessi possono essere rilasciati anche a chi non la possiede. Il regolamento per l'anno 2023 potrebbe aver subito modifiche da quanto dichiarato. Suggerisco di chiedere conferma alla A.P. Fersina Alto Brenta (tel. 0461/533345) e alla APDT di Trento (tel. 0461/930093).
Oltre alla pesca a mosca, sul Fersina si pesca prettamente a spinning, con canne leggere da 2 metri circa e mulinelli taglia 1000/2000. Il torrente spesso è in regime idrico ridotto, quindi non serve disporre di attrezzature pesanti, anzi è meglio affrontarlo sottodimensionati per il massimo piacere di pesca. In bobina occorre montare uno 0,18/0,20 e pescare con cucchiaini del 6 o al massimo del 9, possibilmente con amo singolo (senza ardiglione per chi fa no-kill). Diversamente dallo spinning, c'è anche la variante della pesca al tocco nelle buche. Questa può dare buone soddisfazioni con le fario, che raggiungono anche i 40 centimetri e presentano una combattività notevole. Una teleregolabile da 7 metri è più che sufficiente. Si pesca sia col piombino, sia con galleggiantino e coroncina di pallini. Innescherete inoltre il lombrico o la camola su ami dell'8. Infine consiglio di dotarsi di cosciali perchè molto spesso si pesca direttamente in acqua: l'ambiente, in alcuni punti, è piuttosto infrascato e raggiungere le tane delle trote richiede di mimetizzarsi col torrente.
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